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Gli effetti dell'açai documentati da uno studio pubblicato sul prestigioso NUTRITION JOURNAL Un rinfrescante succo di açai, se bevuto tutti i giorni puo' migliorare i livelli di zucchero nel sangue, l'insulina e i livelli totali del colesterolo, fattori questi di rischio per diabete e malattie cardiovascolari. A dirlo e' uno studio condotto da Jay Udani, CEO del Medicus Reasearch, apparso sul prestigioso NUTRITION JOURNAL del 2011. Lo studio e' stato effettuato su un campione di 10 adulti in sovrappeso che hanno consumato una dose giornaliera di 100 grammi di polpa di açai 2 volte al giorno per un mese. La marca di açai utilizzata nello studio campione (Sambazon), conteneva 6,4 grammi di acidi grassi e 5,3 grammi di fibre per ogni 100 grammi di polpa di açai. Prima e dopo il periodo di studio, i fattori di rischio della sindrome metabolica presi in esame: livelli del colesterolo, insulina e livelli di glucosio nel sangue, sono stati misurati in relazione ad un indice per le infiammazioni chiamato PROTEINA C REATTIVA. La sindrome metabolica e' associata ad un aumento del rischio di sviluppare diabete di tipo 2 e malattie cardiovascolari. I ricercatori, guidati da Jay Udani, hanno misurato che un consumo quotidiano di açai ha portato ad una significativa riduzione di insulina, colesterolo e livelli del glucosio nel sangue. Studi nella prevenzione del diabete hanno dimostrato che una riduzione del 3,6% per il livello del glucosio a digiuno e del 2,3% per il colesterolo, rappresentano una diminuzione del rischio di diventare diabetico pari al 58%. Tuttavia, nello studio condotto da Jay Udani, il livello del glucosio a digiuno era diminuito del 5,3%, mentre per il colesterolo la riduzione era stata del 10,6%, valori entrambi superiori a quelli ritenuti necessari per ridurre il rischio di diventare diabetici. Gli autori dello studio hanno sottolineato come l'alto contenuto di fibre, antiossidanti, acidi grassi e un basso indice glicemico dell'açai, sono la ragione per cui questo frutto e' stato cosi' efficace nel ridurre i fattori di rischio del diabete e malattie cardiovascolari. FONTE: http://www.nutritionj.com/content/10/1/45
04/04/2013
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